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Schizzi e ragionamenti progettuali

La nostra esperienza progettuale e realizzativa si è sviluppata progressivamente con il continuo scambio di idee, esperienze, critiche, proposte, così da consentire un costante processo evolutivo sia sul piano tecnico – concettuale che dei contenuti. Uno degli strumenti irrinunciabili al fine di consentire in sintesi  la verifica logico – formale, tecnico – costruttiva e degli equilibri fra le componenti dei progetti è stato l’uso tecnico ed espressivo dello schizzo a mano libera che ha consentito sempre di condensare la nostra attività in scelte successive condivise, fino al compimento del lavoro.
L’arch. Giuliano Spinelli così descrive e commenta la pubblicazione dei suoi schizzi sul sito di PTFV architetti:
“Se la notazione grafica in architettura, come emerge da lunghi anni di tenace artigianato, non è un semplice atto tecnico, ma è al contrario un processo cognitivo, continuamente sospeso sul filo che connette l'astrazione, la comunicazione e l'espressione, vale allora la pena di salvarla dagli archivi e di mantenerla disponibile a tutti gli sviluppi che le idee vive hanno. E ancora più vitale è il pensiero grafico quando rappresenta l'origine, le linee attuative, le implicazioni tecniche di un'idea di architettura, quando quest'ultima non è ancora compiuta e cristallizzata in una rappresentazione definitiva che ne decreti il termine. In tal senso, lo ”schizzo”, il ”concept”, lo “spaccato” sono ben altro che un mezzo di comunicazione tecnica: costituiscono infatti un veicolo di razionalità e assieme di emozioni, tra le esperienze personali e quelle condivise. Ciò rende riutilizzabile indefinitamente questa fase del pensiero grafico, che grazie a sviluppi, raffronti, variazioni, affermazioni o negazioni di idee precedenti è un formidabile strumento di elaborazione e di collaborazione interdisciplinare”.

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